UN PERSONAGGIO IN CERCA D'AUTORE
Un percorso per scoprire le regole base del comunicare, allenarsi ad essere efficaci e cambiare il rapporto con gli altri. Intervento finalizzato alla produzione di un monologo davanti ad i colleghi, dove le informazioni si faranno emozione.
Che sia presentare noi stessi, nel lavoro e nel privato. Presentare un prodotto, un servizio o trasferire informazioni.
Sviluppare risposte creative, dare soluzione ad un problema.
O migliorare una relazione.
Quello che ci occorre è COMUNICARE.
Comunicare è un comportamento di tutti, a livelli differenti di consapevolezza.
E CONSAPEVOLEZZA è la parola da cui partire.
4 ore team aziendali max 30 partecipanti
UN BICCHIERE D’ACQUA , UN TIMONE ED 88 TASTI
Il progetto nasce come momento motivazionale, in cui ritrovare la capacità di focalizzarsi
su una visione ottimistica ed orientata a trovare nuove soluzioni.
Siamo partiti da un elenco di parole chiave frutto di interviste a responsabili di funzioni diverse che operano per grandi e grandissime organizzazioni.
Ci siamo concentrati sui comportamenti legati a queste parole.
E ‘un momento di confronto e condivisione. E’ formazione esperienziale.
E’una lezione di comunicazione. E’ un workshop sul benessere.
E’ uno spettacolo teatrale. E’ musica. Ed entrambe le cose.
Efficace, divertente ed emozionante sul web, pronti a renderlo esplosivo nella versione live.
Timing versione web :
- 3 ore team aziendali max 70 persone ( ottimale 30 partecipanti )
- 2 ore per versione pubblico privato ( nessun limite numerico )
Timing versione live:
- 4 ore team aziendali ( nessun limite numerico )
- 3 ore privati ( nessun limite numerico )
“Quando si perdono risorse o possibilità si tende a guardare più a quelle che a quanto ci rimane .
E’ arrivato il momento di concentrarsi sulla parte mezza piena del bicchiere”.
MASTER CLASS: 10 PARTECIPANTI
LIVELLO BASE: REGOLE BASE DELLA COMUNICAZIONE
LEZIONE FRONTALE ED ESPERIENZA DIRETTA
Lavorare con noi significa approcciare qualsiasi ambito in modo esperienziale diretto.
Occorre sapersi mettere in gioco ed allenarsi a vincere quelle resistenze che spesso costituiscono il primo ostacolo nel processo di public speaking.
Dal palco al web, dal business al privato.
3 PLENARIE DA 3 ORE
- A cosa serve la comunicazione.
- Cosa ci toglie e cosa ci permette il web. Differenza tra trasmissione ( e proprie regole) ed esperienza comunicativa ( e proprie regole )
- Comunicanicazione EGORIFERITA E FOCALIZZATA.
- Il potere della parola, il pensiero dietro l’organizzazione delle parole, il messaggio.
- L’impossibilità di NON COMUNICARE: dal verbale al non verbale. Il principio di CONGRUENZA. Il ruolo delle EMOZIONI.
- L’OSSERVAZIONE, L’ATTENZIONE ED IL RICORDO.
3 INCONTRI INDIVIDUALI DA 2 ORE
- ESERCITAZIONI PRATICHE , feedback e costruzione su video prodotti dal partecipante.
Tot.15 ore
LIVELLO AVANZATO: LA COMUNICAZIONE, LE EMOZIONI ED I COMPORTAMENTI
REGOLE D’INGAGGIO, LA PERSUASIONE, LE RELAZIONI
La comunicazione determina il Mondo in cui viviamo, capirne i segreti significa trasformare contesto e relazioni.
3 PLENARIE DA 3 ORE
- Come funziona il nostro cervello: i pensieri e le parole che conosciamo.
- La comunicazione assertiva. Il linguaggio positivo.
- Ascolto, svuotamento dell’ego ed accoglienza. Esistono più verità.
- DIALOGO: incontro di due intelligenze.
- Le EMOZIONI, come controllarle e come produrle. I dettagli da osservare, le microespressioni, a cosa non credere.
- Il PIANO DELLE RELAZIONI PER RINFORZARE IL CONTENUTO. Non verbale e verbale .
- Importanza del feedback.
- PSICOLOGIA DELL’APPRENDIMENTO.
- COME PREPARARSI. L’importanza di introduzione e chiusura.
3 INCONTRI INDIVIDUALI DA 2 ORE
- ESERCITAZIONE PRATICA SU FEEDBACK HOMEWORK.
LAVORARE IN TEAM: DAL ME AL WE E RITORNO: LEZIONE FRONTALE E ESPERIENZA DIRETTA.
Cosa significa lavorare in team? Quali sono gli elementi fondamentali da considerare?
Quali comportamenti sono dannosi e quali virtuosi? Scopriamolo attraverso l’esperienza diretta. Ascolto, empatia, comunicazione, pensiero laterale, stili comportamentali e stili di leadership, vulnerabilità e area di miglioramento.
E’ possibile declinare il corso su potenzialità e comportamenti specifici grazie a test psicologici di team ed individuali ( questi ultimi solo per chi ha ruolo di gestione e coordinamento ).
- LIVELLO BASE : LE BASI DELLA COLLABORAZIONE
3 PLENARIE
2 INCONTRI INDIVIDUALI
- I° LIVELLO AVANZATO :
Ascolto, empatia, comunicazione, pensiero laterale, stili comportamentali e stili di leadership, vulnerabilità e area di miglioramento.
2 PLENARIE
1 INDIVIDUALE
1 PLENARIA
- II° LIVELLO AVANZATO: COME SI GESTISCONO ESPERIENZE DI TEAM
DALLA CREAZIONE ALLA CONDUZIONE: RISORSE E GESTIONE DEI VINCOLI
L’ingaggio dei partecipanti è un momento fondamentale, il successo del corso passa innanzitutto da li. Occorre poi essere certi che l’esperienza che andranno a vivere i partecipanti sia arricchente in termini di informazioni e consapevolezza. Il modo ottimale è condividere emozioni impattanti, per la piacevolezza del percorso e per fissare le informazioni in maniera indelebile. Si la chiave sono le emozioni.
2 PLENARIE
1 INDIVIDUALE
1 PLENARIA
Il team in scena
Il team in scena: l’IO , Nessuno e Centomila
Quale miglior dimensione metaforica del teatro per guardarsi dentro e mettersi in gioco. Quale migliore opportunità di allenarsi alla comunicazione riconoscendo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione.
Ovviamente dire Teatro significa entrare in una dimensione fatta di tante possibili esperienze. Alcune più profonde per quanto si richiede al partecipante. Altre più impattanti per quello che si costruisce con il partecipante.
In linea di massima possiamo però affermare che nei diversi format i partecipanti sono guidati nel mettere in scena una rappresentazione che li vedrà assoluti protagonisti. Il tipo di rappresentazione varia ed inevitabilmente implica un diverso processo.
Attraverso percorsi guidati, i partecipanti arrivano in modo divertente e coinvolgente ad elaborare numerose idee creative, da cui devono successivamente sviluppare il tema della propria rappresentazione. Che sia questa una sintesi di un’opera o la messa in scena di una Nostra versione di Musical. O come accaduto di recente, immaginarsi di essere il personaggio pubblico preferito sottolineando quali caratteristiche il partecipante sente, o vuol far, proprie.
Altra fase fondamentale è quando lavorano alla messa in scena, a cui potranno contribuire eventuali competenze, inclinazioni o passioni dei partecipanti. E’ questo un altro modo di conoscersi. Scoprire competenze inaspettate dei colleghi è certamente un forte impulso alla consapevolezza di team.
Per rendere l’evento più spettacolare, parallelamente si sviluppa un lavoro creativo di ideazione e realizzazione scenografica e di costumi, originale e costruita ad hoc. Questo ha molto senso nei grandi gruppi, in cui il lavoro di profondità che il teatro consente in gruppi contenuti, è sostituito dalla potenza scenica e dalla forza comunicativa dei colori.
Un’occasione divertente ed emozionante di cimentarsi in pubblico; un momento di confronto su temi strategici legati alla propria azienda, un allenamento importante in termini di consapevolezza, creatività ed ovviamente comunicazione. E’ un’occasione importante per parlare di flusso creativo, contagio emotivo, stili comportamentali ed è certamente una situazione perfetta per parlare di ASCOLTO.
Il teatro
Il teatro: perché farne un linguaggio formativo
Semplice, perché il teatro è formazione. E’fatto di ruoli, risorse, tempi da rispettare, limiti da esplorare e superare, è fatto di parole e silenzi e semplici gesti. Il teatro e le attività outdoor sono le prime forme conosciute di formazione oltre l’aula. Le prime metafore utilizzate nella formazione aziendale per rinforzare quegli aspetti che la formazione tradizionale non riusciva a toccare se non superficialmente. Nel teatro è facile ( più intuitivo che con altre metafore ) individuare tre ambiti di allenamento: CREATIVITA’, COLLABORAZIONE e CONSAPEVOLEZZA.
E col teatro lo si vive in modo fisico, tangibile, in prima persona. Ed aiuta il partecipante a ri-scoprire una serie di risorse fondamentali che il più delle volte non conosciamo appieno.
Partiamo dalla considerazione che le parole trasmettono solo una piccola percentuale delle informazioni, a saperle usare; il resto è lasciato ai gesti, al tono di voce, al viso. Le emozioni traspaiono da come utilizziamo gli spazi, dai segni, dai suoni utilizzati e dal contatto fisico…da come percepiamo il nostro spazio e quello dei colleghi, inizialmente studiando le distanze e poi semplicemente “sentendole”.
Il lavoro attoriale è proposto per preparare chi dovrà parlare in pubblico, chi dovrà gestire risorse umane, chi si trova ad avere sotto e sopra tutto un sistema con cui interagire. E ci permette di farlo con senso di avventura, divertimento ed emozione, pilastri su cui costruire tutte le diverse esperienze che bonariamente le aziende mi affidano da qualche anno.
In sintesi l’approccio esperienziale propone l’utilizzo del corpo e della fisicità come strumento per comunicare e relazionarsi con più efficacia: il pubblico diventa attore, il divertimento diventa training, l’azione diviene comunicazione.
Music in action
Music in action
La musica, il linguaggio metaforico con cui ho cominciato a fare formazione esperienziale. sono passati circa venti anni ed oltre quattrocentomila professionisti da tutto il mondo, di tutte le funzioni.
diventa occasione di aggregazione, confronto, emozione, voglia di condivisione.. scoperta.
I partecipanti sono gli assoluti protagonisti di un’esperienza divertente ed emozionante, vissuta sempre in modo diretto ed attivo e mai da spettatori.
Questo format musicale è innanzitutto un’occasione di conoscersi e confrontarsi in modo attivo e divertente. I partecipanti vivono l’esperienza diretta di costruire un vero e proprio spettacolo musicale, colorato, originale e sorprendente. Il passaggio fondamentale avviene quando si passa dallo stare su uno stesso tempo meccanicamente, al momento in cui CI SI percepisce INSIEME. E’ un momento fisico, in cui il cambio di consapevolezza del partecipante noi possiamo vederlo dal palco. Cambiano gli sguardi, i sorrisi e l’azione si fa sempre più convinta. E’una sperimentazione reale e diretta di EMPATIA DI SQUADRA.
La musica
diventa occasione di aggregazione, confronto, emozione, voglia di condivisione..
I partecipanti sono gli assoluti protagonisti di un’esperienza divertente ed emozionante, vissuta sempre in modo diretto ed attivo e mai da spettatore.
Questo teambuilding musicale è innanzitutto un’occasione di conoscersi e confrontarsi in modo attivo e divertente. I partecipanti vivono l’esperienza diretta di costruire un vero e proprio spettacolo musicale, colorato, originale e sorprendente.
La musica può nominare l'innominabile e comunicare l'inconoscibile.
Leonard Bernstein
Ogni partecipante viene dotato di uno strumento percussivo professionale.
Partendo da un livello di competenze specifiche pressoché inesistenti il risultato ottenuto genera una forte carica energetica. La sfida proposta consente di vivere il raggiungimento dell’obiettivo come rappresentazione dello spirito di conquista attraverso un risultato di gruppo.
Con effetto di assoluta sorpresa, l’attività porta i partecipanti ad un elevato livello emozionale lasciando un ricordo positivo.
Choral performance
Il coro
La proposta condensa le più divertenti ed originali attività legate all’utilizzo della voce. E qui l’incontro con il Maestro Gianluca Sambataro ha permesso la creazione di un format davvero entusiasmante: nel processo e nel risultato.
Un modo originale, contagioso, emozionante per creare aggregazione e coesione e per lavorare sulla comunicazione. Ascolto, feedback, auto-esplorazione sono i punti di riferimento dell’attività.
Attraverso la metafora del coro il fine è condividere un’esperienza in cui i partecipanti siano gli assoluti protagonisti. Si parte da un lavoro in cui meccanicamente si agisce insieme per arrivare a percepire di “essere insieme”. Si arriva ad un punto in cui l’empatia è tangibile e riconoscibile. Questo cambia la memoria di un team in termini di collaborazione.
Il programma consente di lavorare sulla capacità di ascolto di brani musicali, l’ascolto fra le persone, il prendere confidenza con la propria voce, il timbro, il volume fino alla vocalizzazione dei sentimenti e delle dinamiche interne al gruppo.
Obiettivo indotto è quello di favorire una reale e proficua integrazione di un team di lavoro. E del superamento dei limiti individuali( considera che la maggior parte dei presenti è convinto di NON poter cantare) grazie al lavoro con i colleghi.
Il dinamismo delle attività permette di lavorare su temi quali la gestione dello stress e dell’aggressività, lo sviluppo di capacità progettuali, la valorizzazione delle diversità ed il lavoro sulle differenze.
La creazione di un coro, permette attraverso la sperimentazione vocale di accomunare personalità convergenti e divergenti sia in senso orizzontale – collaboratori più stretti, che in senso verticale – gerarchico.
E comunque lavorare con Gianluca è un’esperienza che tutti i team dovrebbero fare.
Esperienze sensoriali:ascolto e consapevolezza
L’ascolto e le risorse che abbiamo, E CHE NON CONOSCIAMO:
Per migliorare la capacità di lavorare in maniera integrata, per sviluppare le potenzialità del team. Per essere comunicatori efficaci e contribuire alla corretta circolazione delle informazioni. Per essere in grado di risolvere problemi in maniera creativa ed imparare ad adattarsi… occorre innanzitutto migliorare la propria capacità di ascolto.
L’ascolto è una di quelle capacità che ci si dimentica di applicare. Figuriamoci se troviamo il tempo, quindi, per allenarla questa capacità.
Tutti (o quasi) ne riconosciamo l’importanza ma troppo spesso diamo per scontato di essere padroni delle informazioni che riceviamo e trasmettiamo. Essere consapevoli di come funzioniamo ci indica le aree di miglioramento a cui dedicare attenzione. Anche qui CONFIDENCE ( consapevolezza ) è la parola magica. Se vogliamo essere dei buoni comunicatori, quindi capaci di modificare lo stato o il comportamento altrui, occorre essere consapevoli.
Conoscere la meccanica del corpo nelle fasi di ascolto, ci permette di essere sempre presenti nella nostra comunicazione. Consapevoli nella relazione MITTENTE-DESTINATARIO-CONTESTO.
Nelle diverse esperienze progettate abbiamo poi scoperto quanto sia vasta la gamma di risposte ad uno stesso stimolo. E quanto sia pericoloso non tenerne conto. Qui Goleman ci da una grandissima mano a capire perché queste differenze. INTELLIGENZA EMOTIVA (1996) ESSERE LEADER (2002) INTELLIGENZA SOCIALE (2006) e si trova una sintesi in INTELLIGENZA SOCIALE ED EMOTIVA (2014).
Noi creiamo semplicemente delle esperienze che aiutino appunto in termini di consapevolezza. Le risorse fondamentali le mette il partecipante. Il nostro compito è quello di tenerlo ingaggiato così da appassionarlo ed incuriosirlo. Per fare questo strutturiamo le esperienze in micro step che sappiano passare dalla FIDUCIA INIZIALE alla SCOPERTA, per arrivare alla CONQUISTA FINALE. Se al partecipante rimane la curiosità di approfondire, allora abbiamo raggiunto la vittoria più grande.
La via delle antiche discipline
Kobudo: l’Antica Via Marziale
Questo è il nome che abbiamo dato al format circa vent’anni or sono il Sensei Alessandro Ormas ed io. Grazie al Maestro ho conosciuto un altro straordinario Sensei : Riccardo Baucia. Compagni di Viaggio straordinari, amici dagli antichi valori. Professionisti spettacolari ed efficaci.
Torniamo al nome, perchè potrebbe dare una falsa percezione del corso. In realtà è un’attività che spesso ci è richiesta quando occorre lavorare sul benessere del team. Che non può prescindere dal benessere degli individui che lo compongono. Per capirci meglio dobbiamo spostarci nello spazio e nel tempo. Giappone, inizi del 1600.
In Giappone adattabilità, morbidezza, flessibilità, sono racchiusi in un’unica parola: ju.
Fin dagli albori questo termine fu usato per spiegare l’atteggiamento da adottare nei confronti degli accadimenti della vita.
Il Giappone è una terra particolarmente ”dura”, sconvolta da terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche e per il suo carattere montagnoso difficilmente coltivabile.Straordinariamente l’atteggiamento che preferirono adottare i suoi abitanti, soprattutto in seno alla casta guerriera, fu per l’appunto ju e ne fecero addirittura un’arte (jujutsu).
Infatti, lo spirito che dominava l’antico Giappone, non era quello di dominare la natura, ma essendone parte, di adattarsi.
Da qui si evince che in verità è un grande momento di ascolto : l’IO ed il NOI che determinano il circuito vincente di un team qui si toccano per mano e si fanno da specchio. Certo poi lavoriamo su tecniche di difesa ed attacco, sui 5 Movimenti come metafora delle diversità in equilibrio, lavoriamo sui 36 stratagemmi, facciamo una performance finale in cui i partecipanti mettono in pratica quanto appreso nella giornata. Rimane una giornata dedicata alla centratura: degli individui, del team. In fondo formazione non è ” dare forma all’azione”? Quale miglior cultura di chi considera la “forma” (kata) come”contenuto”?
Quella che il bruco chiamafine del mondo,
il resto del mondo chiama
farfalla.
KOBUDO
Il corso permette l’incontro con un’antica arte marziale: l’arte del Samurai.
Per comprendere il significato e l’utilità delle informazioni ad essa collegate, il corso è strutturato con una calibrata alternanza tra momenti di teoria ed applicazione pratica.
L’attenzione è rivolta all’individuo perché possa terminare questo breve viaggio arricchito dal punto di vista culturale e rinforzato sotto il profilo psico-fisico.
Si condividono la storia, le leggende, i valori di una casta di guerrieri rappresentativi di una cultura lontana per verificare insieme in cosa questi insegnamenti possono aiutare ad essere più forti oggi.
Si analizzano i punti di contatto tra l’arte marziale ed altre arti, analizzando citazioni di testi tradizionali come “Sun-tzu: l’arte della guerra” e “Hagakure: il codice segreto dei samurai” per scoprire con sorpresa quanto attuali siano alcuni insegnamenti.
Si parte da concetti teorici per poter poi passare all’azione come esemplificazione degli stessi. Il gruppo apprende tecniche di difesa ed attacco ed analizza la metafora che essi sottendono.
Pensiero creativo
Il pensiero creativo
Il pensiero creativo come risorsa. O pensiero divergente. Controllato dalla parte destra del cervello ha valore se in equilibrio con quello logico-deduttivo, o convergente. Cosa significa lo si impara sperimentando. Quando il cervello apprende una nuova chiave di lettura la usa come nuova risorsa a disposizione.
I format costituiscono certamente una spiegazione efficace, ed allo stesso tempo un allenamento immediato. La verità che quasi tutti i format lavorano sul pensiero e con il pensiero creativo. Alcuni prevedono la sua applicazione da un punto di vista cognitivo ed anche fisico.